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OLIO INQUINATO

Il problema

L’azienda cliente, un’impresa estera che si occupa del trattamento delle acque reflue, era alla ricerca di cartucce filtranti per i propri macchinari. Dopo un’attenta analisi, i consulenti dell’azienda udinese hanno notato che il filtro richiesto dal cliente non era il più adatto per quel tipo di impianto. L’azienda aveva 20 grossi riduttori ad ingranaggi contenenti al loro interno una serie di cuscinetti volventi di dimensioni e costi elevati. La spesa necessaria per un cambio di cuscinetti oscillava tra i 15.000 e i 20.000 euro a macchina. Il cambio, però, risultava necessario già dopo un solo anno di utilizzo. Ogni anno, quindi, venivano spesi tra 300.000 e 400.000 euro per riparare i danni ai riduttori, senza contare i costi derivanti dal fermo macchina e, di conseguenza, dalla mancata produzione:
15.000 euro (o 20.000 euro) x 20 riduttori = 300.000 euro (o 400.000 euro) spesi ogni anno per cambiare i cuscinetti di tutti e venti i riduttori




La causa

L’olio utilizzato per la lubrificazione delle parti in movimento dei  macchinari era inquinato dalla silice, una polvere proveniente dal deserto, presente nell'aria esterna in grande quantità. Tramite i fori di aspirazione delle casse dei riduttori la polvere entrava nei macchinari, contaminava l’olio che, diventato abrasivo, usurava i cuscinetti prima del tempo.

La soluzione

Era necessaria un’operazione di retrofitting al fine di migliorare la qualità prestazionale dei riduttori: sono stati installati filtri adeguati sul sistema di ricircolo della lubrificazione dei macchinari e inseriti sfiati filtrati sulle prese d'ingresso dell’area di compensazione delle casse dei riduttori.
 

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